Robbie Williams
E si, acnhe io mi sono fatto prendere dalla Robbiemania.
Tutto iniziò lo scorso dicembre quando regalai a Nadja nel giorno del suo compleanno un biglietto per il concerto di Robbie Williams a Dresda. Un altro biglietto me lo sono ovviamente regalato da solo per poter trascorrere con lei un paio di giorni nella bella città tedesca sulle rive dell'Elba.
Data del concerto: 11 luglio 2006.
Il 10 luglio alle 5 del mattino con tanto di borsa frigo, ci lasciamo Kiel alle spalle e con la mitica Panda percorriamo i 700 Km che dividono le due città.
Arriviamo verso mezzogiorno a Dresda e per poter trovare l'albergo chiediamo informazioni ad alcuni passanti, i quali con un dialetto a dir poco eccentrico, si dimostrano persone molto amichevoli e disponibili nell'aiutarci a trovare l'indirizzo cercato.
Trovo con fortuna un parcheggio davanti all'albergo, una pensione a tre stelle non lontana dal centro storico della città. Ci presentiamo alle 12:30 alla reception e con nostro disappunto ci viene detto che si può avere la camera non prima delle 14:00. Peccato, avrei subito voluto fare una doccetta e toglermi così di dosso la stanchezza accumualta durante il viaggio.
Ok nessun problema, riprendiamo la macchina e con una temperatura esterna di circa 34° ci dirigiamo verso uno dei centri storici più belli di tutta la Germania.
Troviamo rinfresco in un bellissimo caffè nei pressi del Teatro dell'Opera.
La giornata è spettacolarmente bella, c'è moltissima gente e non vediamo l'ora di recarci ad assistere al concerto.
Alle 15:00 lasciamo il centro e facciamo ritorno in albergo, entriamo in camera, facciamo la doccia e ci dirigiamo a piedi verso la location dove ROBBIE alle 21:00 avrebbe dato il via alla sua performance.
C'è molta gente, non conosciamo la città e il luogo dello spettacolo, quindi ci buttiamo nel fiume di persone che con tanto di zaini in spalla ci trascina verso l'ingresso.
Sono le 16:30 ed entriamo superando le barriere di sicurezza, in un campo che per l'occasione è stato dotato di tribune, centinaia di WC a cabina, venditori di pizze, döner, pasta e ovviamente birra. I prezzi sono molto alti, per un bicchiere d'acqua gasata da 0,33 cl. bisogna essere disposti a sborsare 2,50€.
Cerchiamo di accaparrarci un posto decente da dove poter guardare direttamente senza l'aiuto dei megaschermi del palco il volto di Robbie. Ci riesce per metà. Le prime file sono oramai strapiene e la distanza minima da cui poter assistere al concerto è di circa 40 metri. Peccato.
Tutto iniziò lo scorso dicembre quando regalai a Nadja nel giorno del suo compleanno un biglietto per il concerto di Robbie Williams a Dresda. Un altro biglietto me lo sono ovviamente regalato da solo per poter trascorrere con lei un paio di giorni nella bella città tedesca sulle rive dell'Elba.
Data del concerto: 11 luglio 2006.
Il 10 luglio alle 5 del mattino con tanto di borsa frigo, ci lasciamo Kiel alle spalle e con la mitica Panda percorriamo i 700 Km che dividono le due città.
Arriviamo verso mezzogiorno a Dresda e per poter trovare l'albergo chiediamo informazioni ad alcuni passanti, i quali con un dialetto a dir poco eccentrico, si dimostrano persone molto amichevoli e disponibili nell'aiutarci a trovare l'indirizzo cercato.
Trovo con fortuna un parcheggio davanti all'albergo, una pensione a tre stelle non lontana dal centro storico della città. Ci presentiamo alle 12:30 alla reception e con nostro disappunto ci viene detto che si può avere la camera non prima delle 14:00. Peccato, avrei subito voluto fare una doccetta e toglermi così di dosso la stanchezza accumualta durante il viaggio.
Ok nessun problema, riprendiamo la macchina e con una temperatura esterna di circa 34° ci dirigiamo verso uno dei centri storici più belli di tutta la Germania.
Troviamo rinfresco in un bellissimo caffè nei pressi del Teatro dell'Opera.
La giornata è spettacolarmente bella, c'è moltissima gente e non vediamo l'ora di recarci ad assistere al concerto.
Alle 15:00 lasciamo il centro e facciamo ritorno in albergo, entriamo in camera, facciamo la doccia e ci dirigiamo a piedi verso la location dove ROBBIE alle 21:00 avrebbe dato il via alla sua performance.
C'è molta gente, non conosciamo la città e il luogo dello spettacolo, quindi ci buttiamo nel fiume di persone che con tanto di zaini in spalla ci trascina verso l'ingresso.
Sono le 16:30 ed entriamo superando le barriere di sicurezza, in un campo che per l'occasione è stato dotato di tribune, centinaia di WC a cabina, venditori di pizze, döner, pasta e ovviamente birra. I prezzi sono molto alti, per un bicchiere d'acqua gasata da 0,33 cl. bisogna essere disposti a sborsare 2,50€.
Cerchiamo di accaparrarci un posto decente da dove poter guardare direttamente senza l'aiuto dei megaschermi del palco il volto di Robbie. Ci riesce per metà. Le prime file sono oramai strapiene e la distanza minima da cui poter assistere al concerto è di circa 40 metri. Peccato.
Sono le 20:55, due gruppi hanno già suonato e "scaldato" l'ambiente, il tramonto è vicino, le luci sul palco si spengono, non si sente più niente, solo la voce degli 80.000 presenti che grida il nome del cantautore più amato del momento.
Inizia un gioco di luci, mi sembra di riconoscere i toni del film "Icontri ravvicinati del terzo tipo", fuochi d'artificio si levano dalla struttra del palco verso il cielo, un conto alla rovescia sugli enormi schermi a fianco del palco ha inizio...10..9...8...7...6..5..4..3..2..1.....e Robbie Williams sulle note di Radio fa la sua spettacolare uscita attarverso il pubblico dalla "penisola" del palco. La folla è in delirio e questo deliro mi contagia!
Le canzoni si susseguono e le emozioni che suscitano anche, non è soltanto musica, è intrattenimento puro quello che il cantante britannico offre al suo pubblico.
Eccezionale!
Sono le 23:00. Il concerto è finito e dopo circa un'ora di attesa riusciamo a raggiungere l'uscita. Raggiungiamo il centro storico della città, ci sediamo ad un caffè davanti alla Frauenkirche, beviamo una birra e con il sorriso disegnato sui nostri volti ripensiamo alle emozioni che Robbie Williams ci ha regalato.
Bello pevò!