Torino-Kiel

Gioie e dolori di un italiano in Germania

20.6.07

Di nuovo a Kiel

Il fine settimana trascorso a Venezia è stato meraviglioso!
Alla faccia della tromba d'aria!
Ho visto in lungo e largo i diversi isolotti collegati tra loro dagli innumerevoli ponti e ho sorseggiato, all'ombra dell'ultimo sole (come disse il grande Fabrizio), uno spritz all'Aperol. Che buono!

Siamo rimasti a Venezia 10 ore.
Lasciare l'Italia, ogni volta, suscita in me un senso di rammarico. Perchè?

A Kiel è in corso la 125° edizione della "Kieler Woche" (settimana di Kiel).
È una festa immensa che coinvolge in lungo e in largo tutta la città.
I palchi, da dove si esibiscono gruppi musicali, cantanti, ballerini, etc. etc., sono innumerevoli.
L'offerta gastronomica, arricchita dal mercato internazionale, nel quale si possono degustare le specialità di ogni paese del mondo (Italia compresa), è impressionante. Io, tralasciando le offerte italiane (che sono veramente costose e non degne di tale nome), mi reco ogni anno allo stand del Pakistan. Una cucina favolosa!
Il numero di barche a vela, di velieri, di barche a motore, di navi da crociera, è megagalattico! Ogni giorno, per tutta la durata della festa, si svolgono, presso il centro nautico di Schilksee, le regate internazionali. Ci sono anche parecchi italiani che vi partecipano.

Questa mattina, dopo colazione, ho preso la bicicletta e mi sono recato al mercato della città. Il mercato di Kiel è molto differente dai mercati italiani. Qui la gente non urla, c'è molto spazio, tra un banco e l'altro, per fare la spesa e i prezzi sono decisamente più cari. Ma è il periodo delle fragole; e io le adoro. Oggi ne ho comprate 500 gr. al prezzo di 1€. Va bene.
Ho comprato anche del pane di segale, delle banane, dei pomodori italiani e del prezzemolo.
Subito dopo mi sono diretto al Punto Italia da Mauro. C'era parecchia gente che sorseggiava capuccini e chinotti. Ho chiesto a Mauro di farmi una bella spremuta d'arancia e poi abbiamo fatto due chiacchiere. Giusto due perchè, gestendo il locale da solo, ha un macello di lavoro da sbrigare. Mauro è incredibile! I panini che offre li prepara lui la mattina presto, le torte anche, i cornetti anche! Sono veramnete deliziosi.
Ho comprato due tortine, ovviamente fatte a mano, il cui gusto rievoca in me le domeniche in cui la mamma s'inventava pasticcera. Grazie Mauro.
Sono ritornato a casa, ho dato un bel bacio a Nadja, che poverina è alle prese con la tesi, mi sono messo i pantaloncini e sono andato a correre per un'oretta.
Un'oretta in cui i miei pensieri hanno più spazio per prendere la forma che più desiderano.
Arrivato a casa ho preparato due spaghetti ai gamberetti, un'insalatina di pomodori e la macedonia di fragole. Oggi abbiamo esagerato. Il dolcino di Mauro era squisitamente pesantino.

Di nuovo a Kiel. Mi piace.

16.6.07

Che tristezza!

Oggi sono di una treistezza mostruosa.
Domani vado a Venezia. Avrei dovuto assistere al concerto del mitico Vasco.
Una tromba d'aria ha spazzato in pochi minuti il sogno di rivedere, dopo quindici anni, Vasco dal vivo.
...sono triste

13.6.07

Toi Toi Toi

Domenica sera, alle ore 20:30, presso il Teatro di Kiel, l'opera teatrale "Giorni felici" di Samuel Beckett ha avuto la sua prima; la "Premiere" come dicono qui in Germania.
Prima dell'inizio dello spettacolo, è usanza tedesca scambiarsi dei piccoli doni, tra chi ha partecipato alla realizzazione e messa in scena dello spettacolo, e sussurrare all'orecchio sinistro, della persona a cui ci si rivolge "Toi Toi Toi": la versione tedesca del nostro "in bocca al lupo".
Ad essere sincero, ogni volta ho un leggero imbarazzo nel farlo. Quando si riceve un dono seguito da un Toi Toi Toi, non si deve assolutamente ringraziare! Porta sfortuna! Questo, devo ammettere, mi imbarazza moltissimo. Ricevo un dono, un bel Toi Toi Toi "bagnaticcio" all'orecchio destro, e rimango li, senza aver la possibilità di reagire se non con un mezzo sorriso che cerca disperatamente di esprimere un ringraziamento.
Ma che vorrà poi dire Toi Toi Toi!
I colleghi mi hanno spiegato che dovrebbe essere il suono onomatopeico che identifica lo sputare e che richiama in qualche modo il diavolo! "Teufel"in tedesco.
Ma che schifo! È per questo motivo che, ad ogni prima, mi ritrovo con il colletto della camicia bagnaticcio!
Lo spettacolo, comunque, dalla durata di due ore circa, ha avuto il suo successo di pubblico.
Qui di seguito una breve descrizione dell'opera, tratto dal sito http://www.samuelbeckett.it/teatro.htm, per chi ne fosse interessato.


Ancora una volta Beckett ci sorprende con un'immagine scenica al tempo stesso semplice e terribile: una donna conficcata nel terreno fino alla vita. Il suo nome è Winnie ed è lì da tempo immemorabile con un lezioso ombrellino come unico riparo contro sole o pioggia. Accanto a lei, ma quasi fuori dalla portata del suo sguardo, il marito (Willie) che vegeta in un buco nel terreno, come un verme. Alla loro degradata condizione fisica fa da contrasto il tono del dialogo (o meglio del monologo, visto che Willie non dice che poche brevissime battute): un testo che spesso riproduce le dinamiche e i toni del teatro borghese. Winnie stessa è una perfetta borghese, tutta concentrata sulla cura del suo corpo (pettinarsi, truccarsi, essere sempre in ordine) e in un continuo chiacchiericcio da salotto. E Willie è il marito perfetto per questa situazione: borbotta, sopporta con fatica la petulanza della moglie, legge il giornale.
La felicità di Winnie è la chiave dell'opera. Winnie non vuole ammettere che si trova in una situazione infernale. Lei si proclama felice, la sua è una vita felice. Cosa può desiderare di più? Ha la sua borsetta con la spazzola, lo specchio (e una piccola pistola con la quale potrebbe velocemente farla finita, ma significherebbe ammettere la sconfitta della sua esistenza). Ha un marito che può tormentare col suo continuo parlare. E' una vita meravigliosa. E i suoi giorni - che trascorrono tra l'assordante campanello del risveglio e l'altrettanto assordante campanello del sonno - sono giorni felici.
Nel secondo atto la sua condizione diventa ancora più terribile. Winnie si ritrova infatti interrata fino al collo. Non può più distrarsi con la sua borsetta, non può più fare niente altro che stare lì e parlare. Willie è ormai sempre meno presente. Ma nonostante questo lei continua a dire che la sua è una vita felice, che i suoi giorni sono giorni felici. E quando per l'ennesima volta il campanello del sonno porta la pietà delle tenebre sulla sua esistenza larvale lei saluta il giorno felice appena trascorso cantando una allegra aria d'operetta.




Auguro giorni felici a tutti!





11.6.07

20'43''

Sabato pomeriggio ho preso parte, con la scuola Berlitz, alla Firmenlauf: la corsa delle aziende; una strakielaziende.
I metri da percorrere erano 5000. I partecipanti 3200 di cui 1 italiano. Tre i giri da effettuare.
La temperatura estiva di 28° non ha reso facile portare a termine la corsa.
Gli Arctic Monkeys, attraverso il mio lettore MP3, hanno dettato il ritmo alle mie gambe per tutta la durata della gara. Con quella musica ragazzi: si corre!
Il primo giro l'ho corso velocemente e senza problemi di sorta. Al secondo giro, iniziato con un passaggio obbligatorio attraverso una doccia freddissima, iniziativa dello sponsor locale (un autolavaggio), mi sono accollato ad un corridore dal ritmo sostenuto che mi ha trascinato fino all'inizio dell'ultimo giro.
Altro giro altra doccia.
Con gli occhiali bagnaticci, mi sono incollato ai piedi di un'atleta velocissimo che mi ha fatto guadagnare qualche secondo, seguendone il ritmo, ma che mi ha fatto arrivare le pulsazioni alle stelle (stavo anche per vomitare). Ho deciso quindi, a 300 metri dall'arrivo di ridurre il ritmo. Il traguardo l'ho tagliato con il tempo più che soddisfacente di 20'43''.
Peccato che lo sponsor non abbia pensato di mettere un "corridorelavaggio" anche dopo il traguardo. Sarebbe risultato molto gradito.
Finita la gara, sono ritornato, in bici con Nadja, a casa dove mi sono fatto la doccia e un panino per poi andare in teatro per le prove generali del nuovo spettacolo.
La prima c'è stata ieri sera.
Ne parlo domani.

6.6.07

Con un deca

Sono da poco rientrato a casa. Ho corso 5Km in vista della gara che si svolgerà sabato prossimo.
La "Firmenlauf", così si chiama la competizione, è un evento sportivo che si svolge ogni anno a Kiel e che offre l'opportunità ad aziende locali di competere l'una con l'altra: con una corsetta di 5Km per l'appunto.

Ho acceso l'impianto stereo ed ho scelto un cd che, a dir poco, saranno aaannnnniiii che non ascolto: "Il meglio degli 883".
Qunti ricordi legati alle loro canzoni: il periodo della maturità, con ritiro a Barge con i miei migliori amici, e sopratutto serate trascorse per le vie della città, quella di Torino.
Una delle canzoni che ho appena ascoltato è: "Con un deca".

Ma quante cose si potevano fare con un deca? Chi se lo ricorda?
E quante cose si possono fare con un "deca" nel 2007? In Italia? In America? 

In Germania, a Kiel, con un "deca" (5 €) è possibile, per esempio, andare al cinema a vedere un film il martedì sera: giornata settimanale del cinema a prezzo ridotto.
Per una piccola busta di popcorn dolci (i tedeschi amano i popcorn dolci!), bisogna aggiungere altri 2€.

Tempi duri e non intendo il gruppo di Cristiano De Andrè.

5.6.07

THW KIEL - JUVENTUS

Il THW Kiel è la squadra tedesca di pallamano della città di Kiel; e questo dal 1904.

Il suo simbolo è una zebra (come per la Juventus a Torino).
Lo scorso sabato, il 2 giugno 2007, ha vinto il suo 14° scudetto.

La partita decisiva, giocata nel palazzetto dello sport  Ostseehalle Kiel, è stata vinta con il punteggio di 34 a 28.
La partita è stata seguita da migliaia di Kieler (i cittadini di Kiel) anche su grande schermo nella piazza municipale.
Io ho seguito la partita in televisione mentre mi allenavo al crosstrainer.
La città ha festeggiato il terzo trofeo della stagione, dopo la coppa nazionale e la Champions League, per tutta la notte.
Io non sono un grande appassionato di pallammano, ma devo ammettere di avere seguito con passione la partita.
Sono già stato una volta al palazzetto dello sport ed ho visto una partita del THW. Ricordo di aver bevuto una birra e di aver inneggiato ai colori bianconeri.....il colore delle maglie del THW.....come la Juve di Del Piero.

Ranieri? Speriamo bene....

3.6.07

Di nuovo a casa

Sono trascorsi 16 giorni dal breve viaggio a Torbole, per festeggiare il compleanno di Karsten, e le due settimane trascorse nella casa, con vista panoramica sul canale di Kiel, dei genitori di Nadja.
Ieri sera, verso le 21:30, abbiamo rimesso piede in casa nostra.
Non è stato facile salutare Tommy, motivo per il quale abbiamo trascorso i giorni scorsi nella casa di B & B; ci ha guardato con quegli occhi pieni di parole non dette e si è lasciato coccolare prima della nostra partenza.
Oggi è domenica.
Nadja è dovuta andare presto ad Amburgo per un lavoro con la NDR (la televisione statale della Germania del Nord).
Io, dopo averla salutata, mi sono affacciato sul balcone di casa e, con la maglietta pigiama ancora indosso, ho notato con piacere il cielo azzurro (ma di un azzurro veramente favooooooloso) di Kiel.
Con l'aria del mattino ancora fresca, decido di andare a comprarmi un panino (abitudine tipica tedesca) e un croissant alla panetteria vicino casa (si, in Germania le panetterie sono aperte la domenica mattina). In panetteria è possibile comprare anche i giornali. Compro il Bild am Sonntag. Non è esattamente un buon quotidiano, ma mi regala una buona sensazione domenicale.
Con indosso gli occhiali da sole, consumo la mia colazione sul balcone di casa.
Dalle casse dello stereo la musica di Pino Daniele dona a questa giornata quel tocco di
sapore mediterraneo.
Oggi pomeriggio dovrei recarmi per lavoro ad Amburgo. Uso il condizionale perchè non ho ancora ricevuto comunicazione dall'agenzia che ha organizzato il tutto. Dentro, ma molto dentro di me, mi auguro che non mi chiamino per nulla.
La giornata oggi è di uno splendore infinito.
Decido quindi, durante l'attesa, di pulire le finestre di casa e di tagliare l'edera che le ha quasi ricoperte integralmente.
Devo ancora andare a fare la spesa.
Per fortuna c'è un supermercato, vicino al mare, che tiene aperto anche la domenica.
Che bella è la domenica!